Ipocrita chi non approva il voto a 16 anni?

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Domanda di Danny: Ipocrita chi non approva il voto a 16 anni?
Premetto dicendo che un neuroricercatore americano ha condotto uno studio lunghissimo per misurare la maturità civica, sociale ed emozionale tra un gruppo numeroso di soggetti di età compresa tra 11 e 70 anni. Il risultato è stato che non solo non esiste un legame tra maturità ed età (in quella fascia) ma che il 60% dei ragazzi sotto i 17 anni risulta più maturo dell’adulto medio e avendone l’occassione prenderebbe scelte più consapevoli. Questo gli ha dato anche modo di confutare meticolosamente la pseudo-scienza dietro quell’unico studio che ha fatto credere a tutti che le aree del cervello predisposte al ragionamento non impulsivo non siano mature prima dei 22 anni.

Dopo il caso dell’Austria anche in Italia si è parlato della possibilità di abbassare il voto a 16 anni. Quello che mi ha stupito sono le motivazioni di chi è contrario che paradossalmente dimostrano quanto queste persone sono poco razionali e usano poco il cervello, e quindi forse sarebbero le prima a non dover votare.

Due però sono le cose che mi lasciano più basito.

Prima di tutto il fatto che quando gli “adulti” parlano dei giovani si mettono improvvisamente in un piedistallo morale, manipolano la realtà facendo passare se stessi e le proprie vite come esempi di serietà quasi inumana e improvvisamente anche l’uomo più ignorante, il cui massimo sforzo intellettuale è bere birra guardando il culo delle veline alla TV o la donna più ignorante, il cui massimo sforzo intellettuale è sparlare con le amiche dalla parrucchiera e seguire Uomini e Donna della DeFilippi, diventano esempi assoluti di “maturità” pronti a chiamare “immaturi” giovani ben più informati, consapevoli e profondi di loro. In verità nella vita degli adulti non solo c’è svago, divertimento, desideri egoisti, idealizzazzioni (in altre parole non c’è l’aridità altezzosa che vogliono far intendere) ma c’è anche tantissima superficialità, tantissima immaturità, tantissima impulsività e irrazzionalità. Questo è evidente per chiunque anche ad un bambino, eppure gli “adulti” cercano di far apparire il loro mondo come composto, privo di divertimento, basato unicamente sulla responsabilità e altamente morale ogni volta che devono confrontarsi con i giovani.

La seconda cosa che mi stupisce sempre e di come gli “adulti” pretendono dai giovani (per poter anche solo ammettere che qualcuno di loro forse un pochino maturo lo è) standard irraggiunbili, cento volte più alti di quelli che loro pretendono per se stessi e altri adulti e che nessuno di loro raggiunge. Questo fa apparire quegli “adulti” come degli ipocriti senza speranza agli occhi dei giovani. Infatti solo la parole ipocrisia può definire chi si permette di giudicare aspettandosi standard di comportamento più alti di quelli che egli stesso/stessa mantiene.

Nel discorso sul voto a 16 anni questo tendenza è evidente quando si afferma che i 16 enni dovrebbero sapere praticamente tutta storia della politica italiana e il programma di ogni partito prima di poter votare con cognizione di causa. Peccato che simili conoscenze non le abbiano le stesse persone che fanno certe affermazioni, che continuano ad esercitare il loro diritto al voto anche nell’ignoranza della scena politica.
Infatti penso che solo una percentuale minima di “adulti” voti con una coscienza politica. Gli altri lo fanno per indispettire qualcuno, per simpatia, per interesse personale ma non collettivo o ancora peggio perché si sentono “obbligati” al voto malgrado non abbiano idee di cosa sia la politica, per il fatto di aver ottenuto questo diritto senza alcuna ragione logica e arbitrariamente. Dopotutto il modo migliore per far provare a qualcuno il desiderio di fare qualcosa malgrado non fosse proprio una delle sue priorità, è impedirglielo. Io penso che se il voto fosse un diritto universale per chiunque “voglia” esprimersi politicamente, allora le persone che vanno a votare tanto per fare starebbero a casa e voterebbero solo quelli veramente interessati a farlo.

O ci mettiamo d’accordo e facciamo passare un test di competenza politica e civica prima di far votare, oppure accettiamo che ognuno che abbia il desiderio di votare debba averne anche il diritto. Anche perché se si dovesse passare un test per poter essere considerati idonei al voto, io sono sicuro che tantissimi figli 16 enni lo passerebbero e tantissimi genitori di questi stessi figli lo fallirebbero.

È facile sostenere che i giovani sono “immaturi” quando ci si sofferma sulla cultura giovanile più superficiale. Ma ho una notizia per i signori ipocriti: anchio potrei soffermarmi a vedere solo i lati più superficiali della “cultura adulta” (e sono tantissimi) e arrivare alla conclusione che nessun adulto ha la “testa” per votare. Mobbing, maldicenze, fondamentalismo, chiusura mentale, programmi spazzatura, sessismo, cieco tradizionalismo, truffe, litigi infantili tra condomini, dispettini da asilo sul lavoro…

Per ogni ragazzo che segue solo la cultura di MTV e sembra non interes
Per ogni ragazzo che segue solo la cultura di MTV e sembra non interessarsi a niente c’è una signora che segue la cultura di Novella2000 e pensa solo ad apparire rispettabile agli occhi dei vicini e non si interessa ne approfondisce niente.

Per ogni adulto che invece ama sapere, imparare, che ragiona con la propria testa, che esce dall’ignoranza ortodossa e si creai i suoi spazi culturali, c’è un giovane che fa lo stesso, che impara, che crea percorsi di vita alternativi, che mette in discussione i paradigmi, che vive la vita in maniera più profonda.

Dipingere un’età con i colori del suo lato più superficiale e l’altra età con i colori del suo lato meno superficiale non è soltanto ipocrita ma è palesemente stupido e indice di scarsa intelligenza e razionalità.

Sarebbe come paragonare i quartieri più poveri e brutti di Londra con i quartieri più belli e ricchi di Parigi e sostenera quindi che la prima è degradata e la seconda è perfetta.
Tante volte avrei voluto replicare nei blog alle assurdità dette su questo tema (come il credere che esista una qualche differenza universalmente tra un 16 enne e un 18 enne o come il credere che far vivere le persone nell’ignoranza fino al giorno in cui arbitrariamente le si considera pronte per fare qualcosa sia un buon modo per educarle a compiere scelte consapevoli in quel campo e meglio che prepararle attivamente dandogli la possibilità di mettersi in gioco) però non mi andava di registrarmi in tutti i forum, così mi sono svogato qui su answer.

Spero di trovare nelle risposte altre persone che hanno deciso di non essere ipocrite e di ragionare in maniera profonda (e non per luoghi comuni) sulla questione.

Migliore risposta:

Answer by Il signor G.
sono d’accordo con te.

come dici tu la razionalità di una persona non si manifesta al compimento degli anni 18, ma può anche venir fuori prima, dopo o (come in qualche caso) mai. in termini di legge questa età comunque va fissata per tutta una serie di cose che, dato il modo in cui hai posto la domanda, anche tu sicuramente ben comprendi.

logico è che se si volesse abbassare l’età delle elezioni a 16 la cosa non mi sconvolgerebbe molto…

altro discorso da fare, a tutela dell adulto questa volta, è quello che non è comunque facile generalizzare.
ci sono molte donne che leggono novella 2000 e uomini che bevono birra in poltrona che conducono vite modeste e che non hanno cultura, ma si rendono conto che la società di oggi può dare ai loro figli le possibilità che loro non hanno avuto (o che non hanno saputo sfruttare…). Quindi dall’ “alto della loro ignoranza” cercano di far capire ai loro figli la strada giusta da seguire…

poi resto sempre del parere che ci sono in giro di quei deficienti che solo la metà basterebbe…

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