Come scrivere la tesi in psicologia alcuni consigli utili

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In questo articolo troverai una breve guida ed alcune indicazioni su cosa e come fare ciò che bisogna fare, su dove andare e come cercare ciò che ci serve per il nostro elaborato.
Cominciamo dall’inizio.

La ricerca bibliografica
La prima cosa da fare è approfondire ulteriormente la raccolta e la lettura del materiale già scritto sull’argomento. Andiamo innanzitutto nel luogo più a noi familiare: la biblioteca della nostra facoltà. Poi cominciamo a visitare le altre biblioteche più o meno specialistiche, come la Biblioteca Nazionale e le altre biblioteche delle altre facoltà ed Università.
Vediamo alcuni consigli pratici:

  • Utilizziamo Internet per consultare gli archivi delle varie biblioteche. E’ utile in tal senso il sito www.sbn.it. Per trovare pubblicazioni utili ricordiamoci comunque anche dei motori di ricerca: oltre ai classici (virgilio, google,lycos, altavista, ecc.), c’è anche www.alice.it un motore di ricerca finalizzato unicamente alla ricerca di libri in rete.
  • Attenzione alle date di pubblicazione. Infatti molto spesso nelle biblioteche si trovano libri un po’ troppo datati e se consideriamo che la psicologia è una disciplina che negli ultimi anni si è evoluta molto, non è tanto opportuno rifarsi a libri troppo vecchi.
  • Non scartiamo articoli e i libri stranieri. Anche se preferiamo rifarci a testi in italiano, pubblicazioni in lingua straniera ci possono essere molto di aiuto soprattutto in caso di argomenti nuovi o di posizioni innovative su tematiche tradizionali … senza contare che ci possono far guadagnar punti alla tesi.

L’archiviazione
E’ importante che ciò che leggiamo ed in particolare ciò che ci interessa particolarmente ai fini della tesi non vada perso o dimenticato in mezzo alle scartoffie. Così è bene che quando, leggendo il materiale raccolto, troviamo cose interessanti facciamo in modo di metterle in evidenza. I modi possono essere diversi. Uno particolarmente efficace è quello di tenere un quaderno dove per i vari argomenti specifici riportiamo le annotazioni trovate con il riferimento al testo e alla pagina da cui sono state riprese.

La struttura
La tesi dovrebbe strutturarsi in varie parti. Di seguito sono riportate le varie sezioni con i relativi contenuti.

  • Introduzione. L’introduzione va subito dopo l’indice e deve contenere gli elementi essenziali per far comprendere il nostro elaborato a chi lo leggerà. Deve illustrare, quindi, il contesto dove la nostra tesi si va a collocare, i nostri obiettivi, gli strumenti e la metodologia utilizzati in caso di ricerca e l’organizzazione dei capitoli stessi.
  • Capitoli. Di norma la tesi inizia parlando dell’argomento scelto in maniera generale, per poi cominciare gradualmente a trattare l’aspetto che vogliamo approfondire. Ricordiamoci comunque che è preferibile non superare i 5 capitoli.
    Una nota a parte è rivolta a chi si accinge a fare una tesi sperimentale. E’ bene che questa sia divisa in due parti: la parte compilativa e la parte sperimentale. Nella seconda sezione è opportuno specificare la popolazione ed il campione indagato, la finalità e gli obiettivi della ricerca, gli strumenti, il metodo e i risultati ottenuti.
  • Conclusioni. Le conclusioni costituiscono il momento finale della tesi. Devono essere chiare e sintetiche nell’offrire una panoramica dei risultati più importanti emersi (ricordiamoci però che non dobbiamo fare un riassunto) e accennare a possibili sviluppi ed approfondimenti.
    Alcuni consigli:

    • attenzione a non esagerare con le osservazioni personali
    • è importante conoscere i limiti del proprio elaborato, così da prepararci ad eventuali obiezioni e contestazioni in sede di discussione di tesi.
  • Bibliografia
  • Eventuali allegati

Linguaggio e stile
Naturalmente la tesi non può essere scritta a mano e non sarebbe opportuno, per tutta una serie di motivi, batterla con la classica macchina da scrivere. La tesi va scritta con il Personal Computer, con il programma Microsoft Word (… e può essere anche una buona occasione per imparare ad usare il PC). Non solo! Bisogna anche rispettare gli standard europei che più o meno possono essere identificati nei seguenti parametri: numero delle pagine tra le 80 e le 130, carattere 12, margini inferiori/superiori 3 cm – destro/sinistro 2..5, stampa fronte-retro.
A parte questi standard formali è bene seguirne anche altri forse più informali, ma ugualmente rilevanti. E’ molto importante usare un linguaggio ed uno stile chiaro: evitiamo pertanto termini astrusi solamente per far vedere che le cose le sappiamo, soprattutto se poi il loro significato non ci è nemmeno tanto chiaro. Quindi cerchiamo di dire ciò che vogliamo dire in modo diretto e senza gerghi strani. Ancora qualche consiglio di stile:

  • E’ consigliabile l’uso del pronome impersonale.
  • Evitare periodi lunghi, eccessivi incisi, l’uso frequente del grassetto e di sottolineature.
  • Non usare punti esclamativi, di sospensioni e frasi ad effetto.
  • Usare il corsivo per parole o locuzioni straniere o insolite.
  • Utilizzare le note per citare la fonte dalla quale è tratta un’informazione oppure a fornire ulteriori considerazioni, citazioni e riinvii, che renderebbero più pesante il testo con il rischio di far perdere il filo al lettore.
  • … e una regola da non dimenticare: le citazioni vanno tra “virgolette” e ne va indicata sempre la fonte

Come si fa una citazione bibliografica
Ci sono diversi modi per fare una citazione bibliografica, dipende dal caso: vediamo le varie situazioni.

  • Citazione da testo.
    Nome e cognome dell’autore, titolo dell’opera (in corsivo), numero dell’edizione, luogo dell’edizione, editore, data di edizione, pagina da cui è ripresa la citazione.
  • Citazione da articolo.
    Nome e cognome dell’autore, titolo dell’articolo (tra virgolette), titolo della rivista(in corsivo), volume e numero del fascicolo, mese e anno, pagine in cui compare l’articolo.
  • Citazione da capitolo/saggio all’interno di un’opera collettiva.
    Nome e cognome dell’autore, titolo del capitolo o saggio (tra virgolette), titolo dell’opera collettiva (in corsivo), nome dell’eventuale curatore dell’opera collettiva, luogo dell’edizione, editore, data di edizione, pagina da cui è ripresa la citazione.
  • Citazione di documenti tratti da Internet.
    Nome e cognome dell’autore, titolo dell’articolo, anno, indirizzo internet.

Occhi aperti
Attenzione a non confondere la collaborazione con lo sfruttamento da parte del docente.
Informiamoci se ci sono altri studenti di psicologia e non, che stanno facendo una tesi simile alla nostra. Valutiamo bene i tempi e le risorse che abbiamo a disposizione: l’organizzazione del lavoro è fondamentale (soprattutto se ancora dobbiamo terminare gli esami).

… e per saperne di più

  • ECO U., Come si fa una tesi di laurea, Ed. Bompiani, 1980
  • MELOGRANI P., Guida alla tesi di laurea, Ed. Rizzoli, 1993
  • PETTER G., La tesi di laurea in psicologia, Ed. Giunti,1995
  • RUDESTAM K. E., NEWTON R .R., La tesi: 12 passi fondamentali, ed. Kappa, 1992

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